Il termine lattice è un termine generico che viene impiegato per indicare qualsiasi polimero che dimostri un comportamento "gommoso". Più esattamente, sta ad indicare una miscela contenente cis 1,4-poliisoprene.

Il lattice di sintesi deriva dalla lavorazione di derivati del petrolio: dalle varie frazioni si ottiene l'isoprene, che per reazione, catalizzata da sale di Neodimio, sale di Titanio e Alluminio, si ottiene il cis 1,4-poliisoprene.
Questo polimero di sintesi, però, è estremamente instabile; reagisce con l'ossigeno dell'aria, degradandosi rapidamente. Per poter essere stabilizzato, necessita di additivi chimici,come sali di stagno, zinco, ecc.



Il lattice naturale, invece, è una dispersione in acqua di 1,4-poliisoprene ad alto contenuto di doppi legami cis, contenente 1-2% di proteine e fosfoproteine, 2% di resine, 1% di acidi grassi, 1% di carboidrati e circa 0,5% di sali inorganici.
Questo polimero è, contrariamente a quello di sintesi, molto stabile, grazie all'azione di protezione mediata dalle molecole enzimatiche presenti nel succo della pianta di origine. Il termine schiuma di lattice designa, invece, indistintamente una schiuma ottenuta per coagulazione e vulcanizzazione di una emulsione di lattice sintetico e/o di lattice naturale.

Il 99% della schiuma di lattice naturale viene ottenuta dalla lavorazione del lattice estratto dalla Havea Brasilensis,. Se comparata a quella sintetica, la schiuma di lattice naturale possiede una elevata stabilità della struttura ed un'alta elasticità, una buona flessibilità a freddo, delle eccellenti proprietà dinamiche. Grazie alla combinazione di queste caratteristiche, la schiuma naturale è superiore ed insostituibile rispetto a quella di sintesi.
Nella preparazione della schiuma, il lattice viene addizionato a particolari eccipienti chimici che conformano, adattano e regolano le caratteristiche meccaniche dell'intero preparato. Plastificanti, cariche inerti (polimeri di sintesi a più basso costo che vengono aggiunti per aumentare la massa), antischiuma, sostanze ignifughe, stabilizzanti sono gli ingredienti maggiormente impiegati nella formulazione. Molti produttori impiegano percentuali che vanno dal 10, al 40% di caucciù, mentre la rimanente frazione è rappresentata dai suddetti additivi.
Evidente quindi la presenza sul mercato di masselli di lattice a basso costo e bassissima qualità che non assolvono assolutamente al compito per cui le acquistiamo.

Non esiste una disposizione legislativa che regoli la percentuale minima di lattice impiegabile in un materasso per poterlo definirlo tale.
Solo la Francia ha pubblicato, in una Gazzetta Ufficiale, delle norme a cui alcuni produttori si riferisconoì nella identificazione e classificazione dei loro prodotti.
Detta gazzetta (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese del 21.12.97) stabilisce che:
la denominazione "Materasso tutto lattice" o "Materasso al 100% di lattice" può essere destinato a designare dei materassi che hanno un'anima unicamente in lattice, qualsiasi sia la percentuale impiegata (lattice di sintesi o naturale), di almeno 10 cm di spessore.
Se l'anima include almeno l'85% di lattice di origine naturale, l'indicazione supplementare "naturale" o "origine naturale" è la sola autorizzata.
Si può ben vedere quindi che per avere un materasso di lattice di alta qualità bisogna affidarsi a chi, con perizia e professionalità, sceglie sul mercato le ditte e i prodotti piu' affidabili.

 

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